Calcolare il periodo di fertilità può essere un modo per aumentare le possibilità di concepimento quando si desidera una gravidanza. Ma è davvero possibile riconoscere i momenti in cui le chance di restare incinta sono più alte? In questo articolo approfondiremo l’argomento, analizzando i metodi a disposizione per il calcolo del periodo fertile e la loro affidabilità.
L’importanza del ciclo mestruale nel calcolo del periodo fertile
Per calcolare il periodo di fertilità di una donna è necessario avere contezza del suo ciclo mestruale e di come questo influenzi le possibilità di restare incinta. A differenza degli uomini, che possono produrre spermatozoi ogni giorno anche in età avanzata una volta entrati nella pubertà, le donne non sono fertili in ogni momento per tutta la vita.
La vita fertile di una donna comincia con il menarca e si conclude con la menopausa, per una durata totale di circa 30-40 anni. Durante questo periodo, il ciclo mestruale regola le possibilità di concepimento mese dopo mese.
Le diverse fasi del ciclo mestruale
Con una durata approssimativa di circa 28 giorni, il ciclo mestruale può essere suddiviso in 3 fasi fondamentali:
- Fase follicolare. Dura circa 14 giorni a partire dalla mestruazione fino all’ovulazione. In questa fase, l’ipofisi produce una serie di ormoni detti gonadotropine, il cui scopo è stimolare l’ovaio a produrre i cosiddetti follicoli, piccoli involucri che contengono un ovocita. Grazie alla produzione di estrogeni da parte dei follicoli stessi, l’utero si prepara ad accogliere un’eventuale gravidanza con l’ispessimento del tessuto endometriale.
- Fase ovulatoria. Una volta raggiunta la maturità, il follicolo espelle un ovocita e comincia a trasformarsi in corpo luteo, che produce progesterone. L’ovocita è maturo e può essere fecondato per circa 24 ore, durante le quali attraversa le tube di Falloppio in un breve viaggio verso la cavità uterina. È questo il momento in cui le possibilità di concepimento sono più alte.
- Fase luteinica, detta anche fase post-ovulatoria. Il decorso del ciclo dipende dal se la fecondazione è avvenuta oppure no. Se l’ovulo è stato fecondato, si anniderà nella parete uterina dando il via alla gravidanza. Altrimenti, il rivestimento uterino comincerà a sfaldarsi e verrà espulso con la mestruazione entro circa 14 giorni.
Quanto dura il periodo fertile?
Prima di passare ai calcoli, è bene fare una premessa. Per periodo fertile si intende la finestra di tempo entro la quale può avvenire la fecondazione di un ovocita a seguito di un rapporto sessuale completo e non protetto. Il calcolo del periodo fertile, quindi, tiene conto solo di questa fase, al di là di possibili problematiche secondarie che potrebbero influire sull’effettiva possibilità di portare a termine una gravidanza.
Nel calcolare il periodo di fertilità bisogna tenere conto, oltre che della data di ovulazione, anche della vitalità degli spermatozoi maschili. Se l’ovulo ha un ciclo vitale di circa 24 ore, gli spermatozoi possono sopravvivere per 5-6 giorni all’interno dell’apparato riproduttivo femminile. Ciò vuol dire che è possibile restare incinte anche se un rapporto completo avviene diversi giorni prima dell’ovulazione.
Imparare a riconoscere i segnali di un’imminente ovulazione, quindi, aiuta a ottimizzare le probabilità di concepimento, in particolare se la gravidanza è programmata.
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Calcolare il periodo di fertilità
Ma come si può calcolare il periodo di fertilità all’atto pratico?
Per avere contezza dei giorni fertili, è necessario tenere traccia del proprio ciclo mestruale per almeno un anno, in modo da avere idea dell’alternanza delle tre fasi descritte sopra. Più il ciclo è regolare, più il calcolo sarà affidabile.
Una volta ottenuta una traccia della durata dei diversi cicli in un periodo di 12 mesi, sarà necessario:
- Sottrarre 18 giorni dalla durata del ciclo più breve
- Sottrarre 11 giorni dalla durata del ciclo più lungo
- L’intervallo così ottenuto è quello in cui la donna è potenzialmente più fertile
Facciamo un esempio pratico. Se il ciclo più lungo è stato di 29 giorni e quello più breve di 26, le operazioni da effettuare per calcolare il periodo fertile saranno le seguenti:
- 29-11 = 18
- 26-18 = 8
Il periodo fertile sarà quindi compreso tra l’8° e il 18° giorno a partire dalla data in cui compaiono le mestruazioni, con un picco intorno al 14°-15° giorno, in corrispondenza della possibile ovulazione.
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Altri segnali che aiutano a riconoscere il periodo fertile
Oltre al conteggio approssimativo dei giorni, ci sono altri segnali che possono aiutare a calcolare il periodo di fertilità.
Aumento della temperatura basale
La temperatura basale, cioè la temperatura corporea rilevata ogni mattina al risveglio, aumenta di circa 0,5° C a seguito dell’ovulazione, grazie alla produzione di progesterone, e resta costante per alcuni giorni. Misurando quotidianamente la temperatura è quindi possibile tenere traccia di queste fluttuazioni per identificare con maggiore precisione l’avvenuta ovulazione e aumentare le possibilità di concepimento.
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Osservazione del muco cervicale
Un altro parametro che aiuta a calcolare il periodo di fertilità è la consistenza del muco cervicale. Durante la fase preovulatoria, le secrezioni cervicali hanno una consistenza molto appiccicosa e vischiosa. A ovulazione avvenuta, il muco diventa più trasparente ed elastico. Prelevandone un piccolo campione con le dita, è possibile osservarne la fluidità.
La corretta osservazione del muco, tuttavia, richiede un minimo di allenamento per imparare a distinguere le secrezioni cervicali da altri umori, come ad esempio fluidi vaginali o residui di liquido seminale.
Strumenti per monitorare la fertilità
Al di là di maggiori o minori possibilità di concepimento, bisogna sempre tenere a mente che il calcolo dei giorni è un metodo approssimativo per tenere traccia del proprio ciclo. Ciò vuol dire che i giorni teoricamente non fertili non possono essere comunque individuati con certezza assoluta. Pertanto, il calcolo dei giorni di fertilità non può essere utilizzato come metodo anticoncezionale, data la sua elevata fallibilità.
Se si desidera calcolare il periodo di fertilità con maggiore certezza, esistono metodologie molto più affidabili, basate sull’analisi ormonale e sull’osservazione diretta del ciclo mestruale.
Test di ovulazione
I test di ovulazione sono strumenti facilmente reperibili in farmacia, che analizzano la concentrazione di specifici ormoni nell’organismo a partire da un piccolo campione di urina. Solitamente, i test di ovulazione identificano la presenza di ormone luteinizzante (LH) ed estrogeno per identificare con certezza l’avvenuto rilascio dell’ovocita.
Monitoraggio ecografico
Se si ha la possibilità di farlo, effettuare quotidianamente un’ecografia transvaginale permette di osservare in maniera diretta la maturazione del follicolo, individuando il momento dell’avvenuta ovulazione per calcolare il periodo di fertilità in maniera altamente precisa.
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