La scelta del medico e della struttura per il parto è un passo importante per una donna che si stia preparando a diventare madre. Il parto è un momento di grande vulnerabilità al quale la futura mamma non può sottrarsi, ed è per questo fondamentale che possa viverlo nel modo che più la fa sentire al sicuro e rispettata.
Nel corso dell’ultimo secolo, la concezione del parto a livello sociale e culturale si è profondamente modificata: da un periodo in cui le nascite avvenivano prevalentemente in casa con l’assistenza di una levatrice, si è passati ai reparti dedicati all’interno degli ospedali, con percorsi preparatori per i genitori, e a una generale libertà di scelta sulle modalità con le quali la procedura si svolgerà.
In questo articolo andremo alla scoperta delle opzioni a disposizione dei futuri genitori nella scelta della struttura dove partorire, analizzando i vantaggi delle diverse possibilità.
La scelta della struttura per il parto: come orientarsi
La scelta dell’una o dell’altra opzione può dipendere da diversi fattori e variare in base al background culturale dei genitori, alle possibilità economiche, alle necessità cliniche o ai loro ideali, ma in ogni caso resta estremamente personale.
Non tutti gli specialisti la pensano allo stesso modo, così come non tutte le modalità di parto presentano le stesse caratteristiche. Vale anche per la scelta del medico, del ginecologo o dell’ostetrica che, quando possibile e se la donna lo vorrà, seguiranno la futura mamma durante la gestazione e fino alla nascita del piccolo.
Potrebbe anche accadere di cambiare idea nel corso della gravidanza, ad esempio perché è insorto il rischio di complicazioni e una struttura potrebbe essere meglio attrezzata rispetto a un’altra, oppure perché il medico di fiducia è impossibilitato a essere presente al parto, ma non per questo la necessità di rielaborare i piani deve diventare un peso o una colpa per i futuri genitori.
Analizziamo le principali opzioni disponibili.
Parto in ospedale
Il parto in ospedale è di gran lunga la soluzione più diffusa. In questo caso il bambino verrà al mondo nella sala parto di un reparto maternità, dove resterà per qualche giorno.
Il vantaggio di questa soluzione è evidente: gli ospedali sono il luogo meglio attrezzato per fronteggiare eventuali complicazioni e intervenire tempestivamente in caso di problemi, sia per la mamma che per il bambino. Un altro vantaggio è la possibilità di frequentare corsi preparatori nei mesi precedenti al grande evento, con la guida dei medici e degli ostetrici della struttura.
Il personale ospedaliero, inoltre, si occuperà di effettuare esami e visite sul neonato allo scopo di identificare patologie o problemi di salute ed eventualmente procedere con i relativi trattamenti.
Al momento della scelta della struttura per il parto, i genitori potranno orientarsi su un ospedale pubblico o su una clinica privata.
La prima soluzione è quella più economica, poiché le spese sono coperte dal SSN, ed è quindi alla portata anche delle famiglie con reddito più basso, sebbene non sempre sia possibile scegliere il medico che si occuperà di far nascere il bambino.
Nel caso si scelga una clinica privata come struttura per il parto, invece, i futuri genitori potranno affidarsi a uno specialista di loro scelta, ed eventualmente farsi seguire per più settimane prima e dopo la nascita, ma a fronte di una spesa decisamente più elevata. Un ulteriore dettaglio da tener presente è la possibilità che i posti per le partorienti in clinica siano ridotti, pertanto il ricovero deve essere prenotato con il dovuto anticipo, in alcuni casi addirittura poco dopo aver scoperto della gravidanza.
Sia che si scelga una struttura pubblica che un ospedale o una clinica privata, alcuni dettagli che possono aiutare nella decisione sono i seguenti:
- Numero di parti eseguiti ogni anno: più bambini nascono nella struttura di riferimento, maggiore è l’esperienza del personale ospedaliero, una vera garanzia di qualità.
- Possibilità per la madre di sottoporsi a trattamenti per la gestione del dolore, come ad esempio l’analgesia epidurale, che possono rendere più sopportabile l’esperienza del travaglio e del parto.
- Presenza di un reparto di terapia intensiva neonatale, in caso di complicazioni alla nascita.
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UNICEF e l’iniziativa Ospedale Amico
A supporto dei genitori che stanno scegliendo la struttura per il parto, arriva anche l’iniziativa “Ospedale amico delle bambine e dei bambini”, un programma UNICEF che ha lo scopo di selezionare gli ospedali che adempiono alle raccomandazioni base dell’OMS per l’assistenza durante il travaglio e il parto, oltre che mettere in atto un insieme di pratiche assistenziali precoci e appropriate, e il sostegno continuo da parte di personale qualificato.
L’elenco delle strutture che rispondono ai criteri dell’iniziativa è disponibile online, per fornire ai futuri genitori maggiori garanzie in ambito di assistenza materna, comunicazione efficace, supporto adeguato durante il travaglio e assistenza durante l’allattamento.
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Parto in casa
Sebbene meno diffusa, un’altra opzione a disposizione della futura mamma è quella di partorire in casa con il supporto un’ostetrica.
Si tratta di una scelta che ha spesso radici ideologiche: chi decide di partorire in casa è spesso alla ricerca di una riscoperta del lato naturale e umano del parto, con minore ricorso ai trattamenti medici, e in un ambiente familiare e rassicurante.
Generalmente l’ostetrica – che spesso segue la donna anche durante la gravidanza – raggiunge la futura mamma durante il travaglio e resta con lei fino a dopo la nascita del piccolo. Si cercherà di assecondare i tempi naturali del parto, senza velocizzarli e facendo ricorso a metodi il più possibile naturali per la gestione del dolore. In alcuni casi è possibile anche attrezzarsi per partorire in acqua, in modo che il momento della nascita sia più sopportabile per la mamma e il bambino.
In caso di complicazioni, però, potrebbe comunque essere necessario un trasferimento d’urgenza in una struttura ospedaliera.
Parto in un centro nascita
I centri nascita sono una soluzione percorribile per chi desidera ritrovare l’aspetto naturale e poco medicalizzato dell’esperienza del parto, ma con il supporto di personale formato. Si tratta di strutture extraospedaliere che replicano, negli ambienti e negli arredamenti, l’aspetto di un’abitazione privata, in modo da far sentire le future mamme a casa più che in una clinica, e sono gestite da ostetriche che possono seguirle le anche durante la gravidanza e nel periodo successivo al parto.
In Italia, la gestione dei centri nascita è regolamentata da un Accordo Percorso Nascita tra Stato e Regioni a cura del Comitato Percorso Nascita nazionale (CPNn). I centri nascita possono essere divisi in tre livelli:
- I livello: sono i centri che gestiscono le gravidanze non considerate a rischio con età gestazionale superiore alle 35 settimane.
- II livello: sono i centri in grado di gestire anche parti a rischio, poiché dispongono di unità neonatali.
- III livello: questi centri sono dotati anche di reparti di terapia intensiva e sub-intensiva neonatale.
In caso di dubbi o difficoltà nella scelta della struttura per il parto, il Ministero della Salute mette a disposizione dei cittadini un vademecum con gli standard per la valutazione dei Punti Nascita che aiuta nella valutazione delle strutture.
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