Introdurre gli alimenti solidi nella dieta di un bambino è sempre una fase molto delicata in cui i genitori si pongono tante domande sul come e quando avviare lo svezzamento.
Infatti, fino a qualche tempo fa, secondo le linee guida dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, questo momento così delicato era associato al compimento del sesto mese di vita del bebè. Oggi, invece, questo importante passaggio viene collegato ad una serie di fattori che vengono gestiti direttamente dalla mamma e dalla pediatra che sapranno trovare il tempo perfetto per iniziare a modificare l’alimentazione del piccolo.
Vediamo insieme quali sono le regole e i suggerimenti più importanti per modificare l’alimentazione nel neonato.
Come introdurre gli alimenti solidi nella dieta del bambino
Per prima cosa è importante ricordare che quando si passa dal latte alle pappine per lo svezzamento, non bisogna mai aggiungere sale e zucchero, anzi il loro apporto deve essere ben bilanciato. Anche la razione di proteine dovrà essere adeguata e controllata.
Alla carne e al formaggio si possono preferire le verdure cotte. In ogni caso, se dovessi avere dubbi o domande, rivolgiti direttamente al tuo medico di base e chiedigli una consulenza in merito.
Nelle prime fasi dell’introduzione dei cibi solidi osserva bene che il piccolo non abbia reazioni avverse. Presentagli gli alimenti un po’ per volta, non avere fretta che il bambino impari subito a mangiare come un adulto, concedigli il giusto tempo per adattarsi e scoprire ogni nuovo alimento.
Puoi iniziare con una pappina vegetale per i primi giorni e poi cominciare ad inserire con moderazione altri nutrimenti.
Ricorda: in questa fase dovrai prepara cibi sani e biologici, la cui cottura dovrà essere fatta senza grassi.
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Consigli per affrontare lo svezzamento
Introdurre alimenti solidi nella dieta del bambino richiede molte attenzioni e regole che vanno seguite in modo rigoroso e serio. Per abituare il piccolo al momento dei pasti dovrai:
- Procuragli un seggiolino da tavolo: in questo modo oltre a sentirsi parte della famiglia, vedendo gli altri componenti mangiare, proverà ad imitarli e inizierà ad assaggiare il cibo
- Rispetta i suoi tempi: se dovesse rifiutare qualche alimento, non forzarlo a mangiare
- Aiutalo a prendere in mano il cucchiaino: questo gli servirà per imparare a mangiare e per sviluppare al meglio le capacità psico-motorie dell’afferrare e del prendere
- Elimina distrazioni come giochi, telefonini e schermi della televisione
L’appetito di una bambino può variare esattamente come quello di un adulto, quindi se qualche volta tuo figlio non vorrà mangiare, non preoccuparti, è una reazione più che normale.
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Come preparare il cibo in modo sicuro
Per procedere ad uno svezzamento privo di rischi, è fondamentale osservare ed introdurre alcune regole:
- Lascia maneggiare il cibo al tuo bambino: non importa se si sporca, permettigli di manipolare gli alimenti e scoprirne la consistenza
- Assottiglia e taglia qualsiasi cibo per evitare problemi nella masticazione
- Testa la consistenza di qualsiasi alimento tramite la prova delle due dita: utilizzate pollice ed indice per sentire la solidità del cibo. Se il cibo si sbriciola allora significa che tuo figlio non avrà problemi a mangiarlo.
- Fai molta attenzione ai cibi che potrebbero causare il soffocamento come: uva, fragole, olive, pomodorini, semi e frutta con guscio, frutta secca, cereali, verdure a foglia larga, caramelle gommose e gnocchi
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Come capire se il bambino è pronto per lo svezzamento
Come abbiamo detto in apertura, l’età anagrafica fissata per iniziare lo svezzamento è intorno ai 6 mesi di vita. Tuttavia, ci sono delle variabili che indicano precisamente se il bimbo è pronto ad accogliere alimenti solidi nella sua dieta. Vediamoli di seguito:
- Manifesta interesse per il cibo sulla tavola
- Assume una posizione seduta con la testa dritta
- Non sputa gli alimenti
Non sono invece considerati segnali validi: masticarsi i pugni, non dormire la notte e chiedere il latte con più frequenza.
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