L’importanza dell’affetto e della comunicazione con il bambino

perché la comunicazione con il bambino è così importante

In una famiglia, più che in ogni altro contesto sociale, comunicare bene è cruciale per l’instaurazione di legami solidi. È per questo che l’importanza dell’affetto e della comunicazione con il bambino non deve essere sottovalutata: se non vengono messe in atto strategie comunicative funzionali, o se i rapporti sono generalmente distaccati e anaffettivi, le conseguenze per i figli si ripercuoteranno sulla loro vita futura.

In questo articolo scopriremo perché un’efficace comunicazione con il bambino è la chiave per la sua e la tua felicità.

La comunicazione come bisogno primordiale

Comunicare è un bisogno innato degli esseri umani, che possono fare ricorso a più canali per trasmettere in maniera efficace messaggi e bisogni. Sin da piccolissimi, i bambini comunicano attraverso il pianto, le espressioni facciali e alcuni gesti e posizioni del corpo. Seguendo l’esempio dei genitori, e procedendo per imitazione, imparano poi a far uso della comunicazione verbale per esprimere richieste più complesse.

Già da questo breve preambolo, è facile capire come la comunicazione con il bambino abbia uno scopo funzionale alla sua stessa sopravvivenza, poiché è attraverso di essa che i piccoli ne apprendono le regole in maniera intuitiva e possono così inserirsi in un contesto sociale dove gran parte degli scambi avviene attraverso l’interazione.

Ma c’è un aspetto ancora più radicato e profondo che rende la comunicazione con il bambino un atto funzionale non solo alla soddisfazione dei suoi bisogni primari, ma anche a un salutare sviluppo emotivo e psicologico.

Imparare a comunicare vuol dire imparare a comprendere se stessi

importanza della comunicazione con il bambino

Al di là di richieste basilari e feedback relativi ad azioni e comportamenti che possono avvenire tra genitori e figli, la comunicazione umana è un sistema complesso, che non veicola soltanto i bisogni più elementari ma permette l’elaborazione di sensazioni e pensieri profondi. In tal senso, la comunicazione diventa il mezzo principe per la comprensione e l’espressione di sé, dei propri desideri e delle proprie preoccupazioni. Per questi motivi, la comunicazione con il bambino non può essere trascurata.

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La comunicazione con il bambino come veicolo di affetto e comprensione

Un errore comune tra gli adulti è dare per scontata la comprensione di talune dinamiche, come se il significato di intonazioni, emozioni, reazioni e sottintesi non dovesse essere appreso. Un bambino, invece, è una tela bianca, una vera e propria pianura incontaminata, e deve imparare ogni aspetto e sfaccettatura della vita. Ne consegue che anche la comprensione delle proprie emozioni non può avvenire in maniera innata, ma deve essere acquisita osservando il comportamento dei caregiver e procedendo per imitazione.

Un bambino cresciuto in un ambiente anaffettivo, dove le emozioni non sono tenute in conto e viene insegnato a trascurare – se non addirittura a sopprimere – quelle più scomode diventerà un adulto incapace di comprendere se stesso e di gestire le proprie reazioni sulla base del rispetto degli altri.

Comunicare con i piccoli in maniera efficace significa farli sentire al sicuro nelle proprie emozioni, poiché dimostra apertura all’ascolto e all’accoglienza della loro persona con ogni sua sfaccettatura. Sebbene possa sembrare stancante, soprattutto in periodi di particolare stress, riuscire a ritagliare qualche minuto ogni giorno per confrontarsi con i figli è un passo fondamentale per rinsaldare il legame con loro e prepararli al mondo.

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Conseguenze di una cattiva comunicazione tra genitori e figli

come comunicare con i bambini

Ecco alcuni dei problemi in cui i ragazzi potrebbero incorrere se crescono in un ambiente poco comunicativo.

Incomprensioni tra genitori e figli

Se non ci si esercita a costruire un dialogo costruttivo attraverso la comunicazione con il bambino, è il rapporto stesso tra genitori e figli a pagarne per primo le conseguenze!

Un bambino che non si sente ascoltato sarà più reticente a chiedere aiuto ai genitori in caso di problemi, ansie o paure. In tali situazioni, un genitore che non abbia imparato, attraverso la costruzione di un solido sistema di comunicazione e supporto, a riconoscere i suoi comportamenti e le sue reazioni farà molta fatica a rendersi conto che il ragazzo ha bisogno di aiuto, e ancora di più a convincerlo a fidarsi e ad aprirsi.

Legami emotivi poco stabili

La qualità della comunicazione familiare non influenza soltanto la solidità del legame tra i figli e i genitori, ma anche i comportamenti dei figli nei confronti delle altre persone.

Un bambino cresciuto con poco supporto emotivo potrebbe sentirsi poco al sicuro nell’esprimere le sue preoccupazioni, le emozioni o anche soltanto le proprie idee, con conseguente incapacità di nutrire connessioni profonde e basate sulla fiducia con altre persone.

Non essere in grado di instaurare legami sani può portare a problemi di fiducia che possono influire in maniera negativa sulla salute mentale.

Problemi di comportamento

Un bambino che non apprende dai genitori a comunicare in maniera funzionale non ha punti di riferimento grazie ai quali imparare a gestire le proprie emozioni e i propri comportamenti.

Questo può riflettersi in maniera negativa sulle sue reazioni al mondo esterno e alle necessità altrui. Un bambino frustrato che non sa comprendere la natura del suo malcontento potrebbe reagire in maniera aggressiva e non essere in grado di condurre un dialogo volto alla risoluzione dei problemi.

La situazione potrebbe diventare ancora più complicata nel momento in cui il bambino viene inserito in un contesto condiviso basato su regole e interazioni reciproche, ad esempio nel momento in cui comincia il suo percorso scolastico. L’incapacità di comunicare in maniera efficace può tradursi in comportamenti problematici e atteggiamenti aggressivi.

Come abituare il bambino a una comunicazione efficace

La comunicazione è un insieme di azioni che si imparano sin da piccoli. Anche i neonati sono in grado di processare e attribuire un valore alle frasi che vengono loro rivolte da genitori e caregiver. Ecco alcuni suggerimenti per instaurare un rapporto basato sulla comunicazione reciproca sin dai primi giorni di vita.

  • Rispondi ai segnali che il neonato ti manda attraverso le espressioni facciali: questo gli farà capire che i suoi tentativi di comunicare sono compresi e valorizzati.
  • Parla con il bambino mentre lo allatti, in questo modo assocerà la comunicazione a una sensazione piacevole.
  • Ripeti spesso il suo nome, in modo che possa associarlo all’idea di comunicare con te.
  • Da’ un nome alle sue emozioni e ai suoi comportamenti. Ad esempio potresti dirgli: “Stai piangendo: ti senti triste?”.
  • Utilizza diverse intonazioni ed espressioni mentre parli, questo gli insegnerà a riconoscere un tono di voce allegro da uno arrabbiato o infastidito e il modo in cui le reazioni cambiano in base agli stimoli.
  • Canta insieme a lui o fagli ascoltare delle canzoni, in modo che possa imparare più parole per esprimere più concetti.
  • Leggigli storie che stimolino la sua curiosità: esistono diversi libri adatti anche alle fasce di età più piccole. Questo ti aiuterà anche a creare dei momenti di qualità che potresti trasformare, col tempo, in piccole tradizioni familiari.

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