Scatti di crescita nei bambini: cosa sapere

scatti di crescita nei bambini tutto quell che devi sapere

Da un giorno all’altro il bebè si mostra irrequieto, è più affamato del solito e non si sazia con le abituali poppate… Prima di allarmarti e lasciarti prendere dall’ansia, rifletti sull’età del piccolo: potrebbe trattarsi di uno scatto di crescita.

Sebbene assolutamente naturali nel corso dello sviluppo di un bambino, gli scatti di crescita sono un fenomeno a cui i neogenitori spesso non sono preparati, e che può essere fonte di preoccupazione o addirittura senso di colpa nel non riuscire a gestire le necessità del bambino.

In questo articolo approfondiremo l’argomento, analizzando cosa sono gli scatti di crescita, quando si verificano e perché non devi lasciarti spaventare.

Cosa sono gli scatti di crescita

Gli scatti di crescita sono dei salti avanti nello sviluppo del bambino, una sorta di accelerazione con un picco, che si verificano in specifiche fasi del percorso di crescita. Possono riguardare sia l’aspetto fisico che quello psico-motorio, emotivo e cognitivo; iniziano nel neonato e continuano a verificarsi fino alla pubertà.

Alla base di queste accelerazioni improvvise nello sviluppo del bambino, particolarmente nella primissima infanzia, c’è una combinazione di fattori fisiologici, tra cui la rapida moltiplicazione cellulare, lo sviluppo del sistema nervoso e un aumento nella produzione dell’ormone della crescita.

Gli effetti degli scatti di crescita sono particolarmente evidenti nei neonati, poiché corrispondono a notevoli passi avanti in termini di autonomia e consapevolezza, e vengono preannunciati da una serie di segnali come agitazione e rottura degli schemi di comportamenti adottati in precedenza.

In genere questa fase di difficoltà nella gestione del piccolo ha una durata di qualche giorno, dopodiché il bambino assimila le nuove abilità e prosegue con il normale sviluppo.

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Quando si verificano gli scatti di crescita?

Gli scatti di crescita nel neonato si verificano generalmente intorno alle 2-3 settimane, alle 6 settimane e poi intorno ai 3, ai 6 e agli 8 mesi. Ognuno di essi corrisponde a una differente conquista per il bambino:

  • Tra le 2 e le 3 settimane, il bebè manifesta un sensibile aumento dell’appetito e dell’adattamento agli stimoli esterni
  • Intorno alle 6 settimane, ottiene maggiore consapevolezza dell’ambiente e i ritmi del sonno cambiano
  • Intorno ai 3 mesi, i traguardi più importanti riguardano soprattutto lo sviluppo motorio, con un aumento notevole della curiosità
  • Intorno ai 6 mesi, la mobilità aumenta e il bambino può cominciare lo svezzamento
  • Intorno agli 8 mesi, si verificano ulteriori conquiste nella sfera psico-motoria, tuttavia cominciano a manifestarsi anche comportamenti relativi all’ansia da separazione

Come si manifestano gli scatti di crescita

effetti degli scatti di crescita: pianto e nervosismo

Prima che gli effetti degli scatti di crescita – es. aumento di peso e statura, miglioramento delle abilità cognitive o motorie – siano evidenti, il bambino attraversa alcuni giorni in cui il suo comportamento diventa caotico e imprevedibile.

In particolare, i genitori potrebbero notare:

  • Variazioni nei livelli di appetito, con maggiore fame e richiesta di poppate più frequenti
  • Irritabilità e pianto, con difficoltà a calmarsi e una generale irrequietezza che talvolta si tramuta in scatti di rabbia senza un motivo apparente
  • Turbamenti nei ritmi del sonno, con difficoltà ad addormentarsi e risvegli notturni

Questa sorta di disorganizzazione cognitiva è la conseguenza degli importanti cambiamenti neurologici e fisiologici che stanno avvenendo nel suo organismo. Solitamente tutto si esaurisce nel giro di qualche giorno, dopodiché le cose tornano alla normalità.

I genitori, che spesso temono che il piccolo continuerà a soffrire di insonnia o irritabilità nel lungo termine, possono quindi rassicurarsi: si tratta di normali processi fisiologici che si manifestano in tutti i bambini, sebbene con tempistiche e modalità uniche per ciascuno di essi.

Come gestirli

madre calma il bambino durante uno scatto di crescita

Gestire gli scatti di crescita, soprattutto quando si tratta di un primogenito e i genitori non hanno esperienze pregresse di tali manifestazioni, può sembrare complesso ma, con un po’ di pazienza, si può riuscire a preservare la serenità del piccolo e degli adulti di casa.

Calmare il bebè

La prima cosa da fare è mantenere la calma e creare un ambiente sereno e confortevole in casa. Per quanto possibile, cercare di preservare i ritmi del sonno e la routine della buonanotte è un ottimo modo per accompagnare il bebè attraverso lo scatto di crescita.

Aumentare il contatto fisico con massaggi e babywearing è un atto confortante che aiuterà il bebè a gestire l’irrequietezza, poiché spesso i neonati hanno particolarmente bisogno di essere rassicurati in queste fasi.

Assecondare l’aumento di appetito

Sia che il piccolo venga allattato al seno o nutrito con latte artificiale, è consigliabile aumentare la frequenza delle poppate o la quantità di latte nel biberon se si mostra affamato.

Attenzione: se il bebè non ha ancora compiuto 6 mesi, è bene non cedere alla tentazione di introdurre alimenti solidi nella sua dieta. In tal senso, la via più funzionale è affidarsi ai consigli del pediatra in merito alla quantità di latte da fornire al piccolo e alla gradualità con cui modificarla.

In ogni caso, osservare i segnali di sazietà che il neonato manda può guidare i genitori attraverso una maggiore consapevolezza nell’accudimento del piccolo.

L’importanza di chiedere aiuto se necessario

Sebbene gli scatti di crescita siano una fase normalissima nello sviluppo di un bambino, le manifestazioni che li precedono possono essere disorientanti per i genitori.

In primo luogo, è importante ricordare che ci sono professionisti e caregiver specializzati a cui rivolgersi in caso di difficoltà. Pediatri ed educatori possono guidare i caregiver attraverso gli scombussolamenti che si verificano durante gli scatti di crescita, rassicurandoli e guidandoli nel loro percorso.

In secondo luogo, se accudire il bebè diventa un compito a tempo pieno, chiedere una mano a parenti o amici con le faccende di casa può aiutare i genitori a focalizzarsi sul piccolo senza esaurire del tutto le proprie energie. È infatti fondamentale prendersi cura anche di se stessi senza sensi di colpa: più il genitore è sereno e calmo, più i gesti di cura e attenzione rivolti al bebè saranno efficaci.

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