Delle malattie virali contraibili durante l’infanzia e l’adolescenza, la mononucleosi è una delle più singolari, considerata l’estrema variabilità delle modalità con cui si presenta. I sintomi della mononucleosi possono essere molto diversi da caso a caso, o non presentarsi affatto nonostante la presenza del virus nell’organismo, o ancora essere analoghi a quelli di altre malattie.
In questo articolo approfondiremo l’argomento sintomi mononucleosi, in modo da fare chiarezza tra i dubbi e le preoccupazioni dei genitori nei confronti della malattia.
Cos’è la mononucleosi
La mononucleosi è una malattia infettiva causata dal Virus di Epstein-Bar, o EBV, che appartiene alla famiglia degli Herpesvirus e di cui esistono più varietà. Non esiste al momento un vaccino per prevenirla, ma l’infezione è raramente pericolosa.
Ciò che contraddistingue la mononucleosi è il lungo decorso della malattia in ogni sua fase. L’infezione prevede un lunghissimo periodo di incubazione, variabile tra i 30 e i 50 giorni, un decorso di qualche settimana e la possibilità che sintomi blandi permangano anche mesi dopo la ripresa delle regolari attività, con possibilità di riattivazione durante questo periodo. Il virus, infatti, può restare nell’organismo oltre un anno, seppure in minime quantità.
Complicazioni sul lungo termine sono molto rare e, una volta guariti, l’organismo è immunizzato per il resto della vita.
Come si trasmette
Nel linguaggio comune, la mononucleosi è detta malattia del bacio, poiché il virus si trasmette esclusivamente attraverso la saliva e si replica nelle ghiandole orofaringee e nei linfonodi.
Al di là di appellativi popolari, comunque, il contagio può avvenire anche per vie meno dirette di un bacio, ad esempio con l’utilizzo condiviso di bicchieri o posate, oppure con la dispersione di goccioline di saliva a seguito di uno starnuto o un colpo di tosse.
Sintomi della mononucleosi
Non è detto che la mononucleosi si manifesti in maniera aggressiva, anzi, la maggior parte delle volte la malattia è asintomatica. Inoltre, quando si manifesta nei bambini, i sintomi della mononucleosi tendono ad essere meno caratteristici e assimilabili ai sintomi di altre patologie, cosa che porta spesso a diagnosi errate con trattamenti poco efficaci.
Inizialmente, l’infezione si manifesta con:
- Astenia e senso di spossatezza
- Febbre
- Mal di gola, con placche e ingrossamento delle tonsille
- Linfonodi ingrossati
Nel giro di una settimana, i sintomi si fanno più intensi e possono comparire ittero alle sclere e un esantema sotto forma di macchioline sparse sulla pelle.
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Che succede se contraggo la mononucleosi durante la gravidanza?
Una diagnosi di mononucleosi durante la gravidanza può spaventare, ma non rappresenta un rischio per il feto o per la madre.
L’unico fattore a cui prestare attenzione è l’indebolimento del sistema immunitario della donna, che potrebbe esporla a infezioni o altre malattie. Un suggerimento utile è, quindi, evitare i contatti con persone che hanno infezioni lievi o problematiche attive.
Come riconoscere la mononucleosi
Una corretta diagnosi di mononucleosi è cruciale, non tanto per la remissione dei sintomi, poiché attualmente non esistono cure, ma per evitare trattamenti inadatti.
In molti casi, i sintomi della mononucleosi sono assimilabili a quelli di una faringite o una tonsillite batterica, generalmente trattate con antibiotici. In questo caso, però, oltre a essere inefficaci contro il virus, gli antibiotici potrebbero aumentare il senso di fatica e spossatezza nel paziente, e causare un rash cutaneo nei soggetti più sensibili.
L’inefficacia delle cure e la persistenza dei sintomi sono generalmente i campanelli d’allarme che suggeriscono una riformulazione della diagnosi.
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Diagnosi e cura della mononucleosi
Per diagnosticare correttamente una mononucleosi è necessario sottoporsi a specifici esami del sangue:
- Test anticorpale, detto anche monotest, per valutare la presenza di anticorpi specifici per l’EBV
- Emocromo, che mostrerà un aumento dei globuli bianchi
Come anticipato in precedenza, non esiste al momento una cura per la mononucleosi. In presenza di sintomi, si consiglia si stare a riposo per tutto il decorso della malattia o finché il livello di stanchezza percepito è abbastanza attenuato da poter riprendere le regolari attività.
Nel caso in cui le tonsille siano così gonfie da ostacolare la respirazione, potrebbe essere prescritto un trattamento con cortisone.
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