Come gestire la gelosia tra fratelli e sorelle

Non esiste rapporto più complesso e sfaccettato di quello tra fratelli e sorelle. Compagni di vita da sempre, conoscitori di ogni vulnerabilità e segreto gli uni degli altri, le dinamiche familiari che li vedono protagonisti oscillano tra l’affetto più profondo e la più smodata competizione. A differenza di quanto si creda, infatti, la gelosia tra fratelli e sorelle è una cosa normalissima, che bisogna imparare a gestire senza demonizzarla.

Difatti, il rapporto tra fratelli e sorelle diventa fonte di supporto e amicizia soprattutto da adulti, mentre è più verosimile che, nel periodo dell’infanzia e dell’adolescenza, i ragazzi entrino spesso in competizione e litighino tra loro. È compito dei genitori indirizzare i loro attriti verso uno scenario di comprensione reciproca e crescita personale, cosa che può contribuire a rinsaldare il legame tra i figli in età adulta.

La conflittualità tra fratelli e sorelle è una dinamica normale

Partiamo dal presupposto che la conflittualità tra fratelli e sorelle sia, per certi versi inevitabile. Se gestita in maniera consapevole, può diventare una via efficace per confrontarsi con la competizione del mondo esterno e per imparare a valorizzare le singole individualità e capacità.

Il seme di fondo della gelosia è la necessità di accettare che l’amore dei genitori non sia di esclusiva proprietà, ma vada necessariamente condiviso. Se, per i genitori, questo concetto è di semplice comprensione, non vale lo stesso per i figli, che devono ancora imparare a comprendere il senso di comunità e che, non avendo potere sui genitori, proiettano le loro frustrazioni su chi percepiscono come loro pari o più debole, vale a dire con i fratelli e le sorelle. Ciò è indipendente dall’affetto nei loro confronti, che non viene meno a causa dei litigi.

Il compito dei genitori, in tal senso, diventa quello di comprendere la ragione della gelosia tra fratelli e guidare i figli attraverso la scoperta e l’espressione del proprio potenziale, in modo che possano crescere uniti e imparare a supportarsi a vicenda.

Certo, a causa dello stress quotidiano, impegnarsi per gestire la conflittualità tra i figli può sembrare un compito sfidante, ma ci sono poche regole che possono fare da navigatore nell’impresa di costruire un ambiente familiare supportivo e coeso.

Come si esprime la gelosia tra fratelli e sorelle

gelosia tra fratelli e sorelle

La gelosia tra fratelli e sorelle può esprimersi in molti modi, a seconda di diverse variabili, come ad esempio l’età dei ragazzi, i loro interessi e le dinamiche familiari che li vedono protagonisti.

Generalmente la situazione è più problematica quando la differenza di età tra gli uni e gli altri è di pochi anni: avendo ancora interessi simili, i ragazzi potrebbero percepire disparità di trattamento in maniera più evidente. Fratelli che, al contrario, hanno molti anni di differenza entrano più difficilmente in competizione poiché attività, amicizie, interessi e stili di vita sono molto diversi, e permettono loro di esprimersi senza che le diverse esperienze si accavallino.

Questo porta alla nascita di dinamiche che possono cambiare notevolmente a seconda di come l’ambiente familiare è strutturato. Ecco alcuni esempi.

Regressione dei figli più grandi

La regressione è generalmente un comportamento che i figli più grandi manifestano all’arrivo di un fratellino o una sorellina, soprattutto se ci sono pochi anni di differenza.

Il figlio maggiore all’improvviso non è la persona che ha più bisogno di essere accudita e vive le attenzioni dedicate al più piccolo come una sorta di detronizzazione che può farlo sentire abbandonato o in pericolo. A queste paure, il bambino reagisce comportandosi in maniera più immatura del solito, come se all’improvviso avesse disimparato qualcosa che era in grado di fare da solo, ad esempio mangiare autonomamente o dormire nel suo letto, in un tentativo di riavere per sé le attenzioni dei genitori.

Gelosia dei fratellini nei confronti dei figli più grandi

Altra dinamica comune è la gelosia dei fratelli più piccoli verso i maggiori, particolarmente se questi si trovano in una differente fase della vita.

Una volta trascorsa la fase di accudimento, l’ultimo arrivato si ritrova all’improvviso a confrontarsi con la necessità di imparare a fare le cose da solo. Alcune abitudini dei fratelli più grandi potrebbero far scattare in lui un desiderio di avere le stesse cose: rubare di nascosto un rossetto della sorella adolescente, fare i capricci per aggregarsi agli amici del fratello più grande, o magari dare fastidio agli altri mentre studiano insieme a un compagno di scuola sono alcuni dei comportamenti che potrebbero essere messi in atto nel caso un cui un figlio minore sia geloso dei fratelli più grandi.

Competizione aperta e litigi

Alcune volte la gelosia tra fratelli e sorelle li spinge a entrare apertamente in competizione. Molto comune è il rinfacciarsi di possedere un giocattolo che il fratellino non ha, oppure un risultato ottenuto a scuola, in un tentativo di affermarsi come il bambino più valido o più amato nella famiglia.

È possibile che, in cerca di rivalsa, uno dei ragazzi arrivi a danneggiare o distruggere l’oggetto del conflitto, ad esempio un giocattolo appartenente al fratello o alla sorella. Altre volte i litigi possono sfociare in aperte accuse, del tipo “La mamma ti dà sempre ragione e a me mai”. Non è insolito, in questi casi, che i litigi possano tradursi in piccoli atti di violenza, come spintoni o tirate di capelli, che bisogna imparare a gestire in maniera funzionale.

Come disinnescare la gelosia tra fratelli: strategie per i genitori

Coinvolgere i fratelli più grandi nell’arrivo di un nuovo bebè

Un nuovo arrivo in famiglia può essere un’occasione per ripercorrere la storia personale dei fratelli più grandi. La nascita di un fratellino o una sorellina può essere fonte di grande stress per un primogenito, poiché dinamiche familiari consolidate che lo vedevano protagonista vengono completamente riscritte senza che lui lo abbia chiesto o sia stato coinvolto nel processo.

Tuttavia è possibile far sì che i fratellini siano attesi e accolti anche dai figli più grandi mostrando loro come la loro esperienza si rispecchia in quella del neonato.

Durante la gravidanza si può raccontare al figlio più grande di quando anche lui era nella pancia, di quando anche lui calciava e di come i genitori avevano preparato la nursery per accoglierlo. Quando il fratellino nasce, gli si può mostrare in che modo anche lui è stato accudito e quanti progressi ha compiuto nei primi mesi di vita. In questo modo figli più grandi si sentono parte del viaggio dei genitori e dei fratellini ed è più facile, per loro, comprendere che non sono stati abbandonati o messi da parte.

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Parlare con i figli che mostrano gelosia senza colpevolizzarli

Come detto in precedenza, la gelosia tra fratelli è il sintomo di paure e disagi radicati nel profondo, che non vanno demonizzati ma spiegati e alleggeriti. Se uno dei figli si comporta male, mostra segni di regressione o fa un dispetto al fratello, bisogna spiegargli la situazione, rassicurandolo.

Spiegare che una spinta può far male e che i genitori non si sono dimenticati di lui è più funzionale di mettere in punizione un figlio definendolo bambino cattivo, una pratica che non farà che alimentare i dissapori nei confronti degli altri fratelli. Altra regola imprescindibile è non alzare la voce, ma mantenere sempre un tono rassicurante e neutrale.

Non fare paragoni

Nessun bambino dovrebbe mai essere paragonato a qualcun altro, in particolare non a un fratello o una sorella. Anche se uno dei figli ottiene risultati più bassi a scuola, non rispetta le regole o fa più capricci degli altri, dirgli di seguire l’esempio di un fratello o una sorella potrebbe farlo sentire meno amato e alimentare la gelosia anziché alleggerirla.

Riconoscere e supportare l’individualità di ogni bambino

Alcuni genitori cercano di arginare litigi e scenate regalando ai figli le stesse cose o facendo fare loro le stesse attività. Tuttavia, quest’abitudine può rivelarsi deleteria poiché non tiene in conto delle attitudini e i desideri dei singoli ragazzi che, a differenza di quanto si voglia credere, possono essere ben chiari sin dall’infanzia.

Dare a ciascuno ciò che desidera è, invece, una via più funzionale, poiché permette a ogni bambino di sentirsi soddisfatto e incoraggiato a trovare spazio per esprimere se stesso, cosa che riduce il senso di invidia o gelosia verso gli altri.

Distinguere tra spazi individuali e spazi comuni

Corolla del punto precedente. È giusto che ogni bambino abbia a disposizione uno spazio che può personalizzare come desidera e dove ritirarsi quando ha bisogno di stare in solitudine, fosse anche solo una propria scrivania. Idem per giocattoli e oggetti personal: i ragazzi devono poter avere una propria privacy e imparare a rispettare quella degli altri. Accanto agli spazi personali ci sono poi quelli comuni, dove impareranno il valore della condivisione, del rispetto e della collaborazione.

Assecondare la complicità dei figli

Due fratelli che si alleano per compiere una marachella possono essere sgridati per il danno che hanno fatto, ma non per averlo fatto insieme. Anche se un genitore può facilmente intuire quale dei ragazzi sia la mente dietro il piano, collaborare insieme rafforza il legame tra fratelli e li aiuta a creare ricordi nei quali sentirsi uniti.

Stessa cosa se becchiamo un fratello più grande a giocare con il più piccolo: anche se il gioco che stanno facendo non è più adatto alla sua età, quello che sta realmente accadendo è un momento di bonding profondo, e proibirlo potrebbe creare frustrazione ed esacerbare attriti esistenti.

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Litigi tra fratelli e sorelle, intervenire oppure no?

gelosia tra sorelle

Cosa fare quando la gelosia tra fratelli e sorelle si trasforma in vere e proprie aggressioni? Alcuni psicologi e pedagoghi suggeriscono di lasciare che i ragazzi giungano a un compromesso da soli, mentre altri ritengono che le relazioni e i rapporti interpersonali vadano insegnati.

Quindi qual è la via più funzionale per un genitore? Come spesso accade, è necessario allenarsi alla comprensione e all’equilibrio. È necessario che un genitore comprenda che i figli non odiano i propri fratelli e sorelle e che si sfogano su di loro solo perché è l’unica via che riescono a gestire. In verità il conflitto che vivono è nei confronti dei genitori, o meglio delle dinamiche familiari che li costringono a dividere il quotidiano con gli altri.

Assodato questo, punire un bambino per aver dato una spinta a suo fratello può diventare una pratica umiliante che lo fa sentire frustrato. Allo stesso modo, però, agire come un giudice può dare il via a un interminabile processo di accuse e controaccuse messo su allo scopo di capire chi ha dato il via alla litigata. Anche questa pratica non è funzionale, poiché il litigio non è che il sintomo di un disagio radicato altrove.

Più efficace è, invece, invitare i ragazzi ad abbassare i toni e a riflettere singolarmente su ciò che è accaduto, per poi confrontarsi in maniera più pacifica. Se i genitori mettono abitualmente in atto strategie comunicative efficaci e gestiscono i litigi tra loro in maniera costruttiva, i bambini impareranno facilmente a gestire i loro attriti in maniera più funzionale, e in futuro a giungere autonomamente a dei compromessi.

Conclusioni

In sostanza, un rapporto sano tra fratelli non prescinde da momenti di scontro e rivalità. Compito dei genitori è comprendere i segnali della gelosia tra fratelli e sorelle senza demonizzarla, consapevoli che, se ben accompagnati da parte dei genitori, l’affetto che lega i figli non diminuisce a causa dei litigi.

Quando i genitori si impegnano attivamente per aiutare i ragazzi a comprendere le paure alla base del loro disagio e li aiutano a non sentirsi abbandonati o sottovalutati, l’ambiente familiare può diventare un luogo accogliente dove anche i conflitti sono occasione di crescita.

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