Lo sviluppo motorio del bambino è un processo che avviene in fasi e che può essere influenzato da diversi fattori. L’ambiente in cui il piccolo cresce, il rapporto con i caregiver, le esperienze che vive sono alcuni di essi.
In particolare nei primi mesi di vita, il movimento è una pratica che svolge un ruolo fondamentale per lo sviluppo del sistema nervoso e l’esplorazione dell’ambiente. Non si tratta, quindi, solo di affinare abilità motorie e di coordinazione, ma di prendere coscienza di sé e del proprio esistere nel mondo. È attraverso il tatto che il piccolo impara a riconoscere gli oggetti ed è trascinandosi che comincia a esplorare.
In questo articolo approfondiremo l’argomento concentrandoci sullo sviluppo motorio del bambino durante i primi nove mesi di vita, con qualche suggerimento su come stimolarlo e incoraggiarlo.
Le fasi di sviluppo psicomotorio nel bambino
Nei primi mesi di vita, lo sviluppo psicomotorio si svolge in fasi, ognuna delle quali corrisponde a un percorso, diverso da bambino a bambino, che porterà il piccolo ad acquisire determinate abilità. È bene, quindi, tener presente che i fattori elencati in apertura possono influire sul raggiungimento di taluni obiettivi, e che nessun bambino è troppo indietro o troppo avanti rispetto ad essi, ma lo sviluppo individuale dovrebbe essere sempre incoraggiato e riconosciuto in quanto tale.
La suddivisione che seguirà ha, quindi, valore indicativo e rappresenta una stima sulla base di dati generalizzati. Le tappe principali generalmente raggiunte dal neonato nei suoi primi mesi sono: controllo antigravitario della testa, seduta e gattonamento, oltre alla capacità di afferrare e tenere in mano gli oggetti, strisciare e rotolarsi.
Sviluppo motorio del bambino nei primi 3 mesi di vita
Nel momento in cui una persona viene al mondo, ogni suo spostamento è dipendente dai caregiver. Il neonato non è in grado di controllare le sue posizioni da solo e, nei primi 3 mesi, ha bisogno soprattutto di essere stabilizzato e contenuto: saranno i caregiver ad assicurarsi che testa, schiena e collo siano ben allineati, così come avranno cura di posizionarlo in maniera adeguata in culla o nell’acqua del bagnetto.
Una buona pratica per supportare il neonato e allo stesso tempo guidarlo verso una minima autonomia è utilizzare il marsupio per trasportarlo.
Altra pratica che sostiene e supporta lo sviluppo psicomotorio in un’età così tenera è il massaggio. Oltre a rafforzare il bonding con i genitori o i caregiver, essendo un momento di sguardi e carezze, il massaggio stimola i recettori tattili della pelle, aiutando il neonato ad assumere consapevolezza del suo corpo, cosa fondamentale per l’apprendimento motorio. Un massaggio lento e controllato favorisce, infine, il tono muscolare del piccolo senza causargli dolore o costrizioni.
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Lo sviluppo psicomotorio tra i 3 e i 6 mesi
In questa fase, lo sviluppo motorio del bambino è rapido e significativo. Il piccolo comincia a interessarsi all’ambiente esterno e a relazionarsi con persone e oggetti, e la sua attenzione visiva e uditiva si affina notevolmente rispetto ai primi 3 mesi di vita.
In questo periodo, il piccolo è in grado di sostenere il capo da solo e di controllare la stabilità del tronco – sebbene ancora non possieda un buon controllo sull’addome e le gambe, per i quali ha bisogno del supporto dei genitori – impara a tenere meglio l’equilibrio quando è prono o supino e a sostenersi sulle braccia. La voglia di toccare gli oggetti intorno per scoprirli, inoltre, lo spinge a lavorare sul coordinamento occhio-mano con maggior efficacia, a protendere le braccia e a rotolarsi o fare perno per raggiungere un determinato punto nello spazio.
In questa fase, è una buona idea posizionare il piccolo sulla sdraietta, in modo che sia libero di sgambettare e muovere le braccia in sicurezza, mentre si guarda intorno e analizza il mondo intorno a sé. Altra pratica che può aiutarlo nello sviluppo motorio è metterlo regolarmente in posizione prona durante il gioco, in modo che possa esercitarsi nel sostegno e rinforzare la muscolatura per gli spostamenti.
Intorno ai 5 mesi, è possibile guidare il bambino attraverso il rotolamento: dopo averlo messo in posizione supina, il piccolo impara a spostarsi su un fianco e poi sulla pancia, in modo che possa prepararsi all’esplorazione dello spazio di lì a qualche settimana.
Sviluppo motorio dai 6 ai 9 mesi di vita
Il periodo compreso dai 6 e i 9 mesi è quello più interessante per lo sviluppo motorio del bambino. È in questa fase che i piccoli imparano a stare seduti da soli, a spostarsi strisciando o gattonando, e a utilizzare le dita per una manipolazione più precisa quando sono seduti, che si traduce in maggiori opportunità di gioco ed esplorazione, ma anche nella capacità di mangiare da soli aiutandosi con le mani.
Supportare il bambino in questa fase vuol dire soprattutto concedergli maggiore libertà di muoversi ed esplorare. Questo vuol dire niente più box, ambiente troppo ristretto e limitante, e via le palestre per neonati, che isolerebbero il bambino dall’interazione con gli altri. Molto meglio mettere in sicurezza le stanze e lasciargli spazio per muoversi.
È consigliabile non avere troppa fretta di mettere il piccolo in piedi finché non è in grado di alzarsi da solo: la fase dello spostamento a terra è fondamentale perché il bambino esplori il concetto di spazio e si prepari ad assumere posizioni che richiedono controllo ed equilibrio secondo i suoi tempi, affrontando eventuali perdite di stabilità senza rischiare di farsi male o di esserne frustrato.
Sì anche a giocattoli e oggetti con cui il piccolo possa interagire e divertirsi, stimolando lo sviluppo della coordinazione e la creatività.
Conclusioni
In conclusione, l’attività motoria nei primi mesi di vita rappresenta una base di partenza, non solo per lo sviluppo motorio nel bambino, ma anche per un adeguata crescita intellettuale, ed è più efficace quanto più al bambino viene concesso di esplorare e sperimentare.
A questo scopo, ogni movimento o manipolazione rappresenta una conquista, e non necessariamente bisogna far ricorso a supporti tecnologici o giocattoli complessi. È un periodo di grandi scoperte, e supportare i neonati in questo percorso può essere fonte di grande soddisfazione e di rafforzamento del legame che unisce figli e genitori.
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