Disprassia: cos’è e come affrontarla

Disprassia: come affrontarla

La disprassia è una condizione multifattoriale con cause complesse e interconnesse. Mentre i fattori genetici e neurologici giocano un ruolo cruciale, anche le influenze prenatali, perinatali e ambientali possono contribuire al suo sviluppo.

La comprensione di queste cause può aiutare nella diagnosi precoce e nell’implementazione di interventi mirati per migliorare la qualità della vita delle persone affette da questa patologia. La ricerca continua è essenziale per svelare ulteriori dettagli su questa condizione e sviluppare trattamenti più efficaci.

Disprassia: che cos’è

La disprassia, conosciuta anche come Disturbo di Coordinazione Motoria, è una condizione neurologica che influisce sulla capacità di pianificare e coordinare movimenti volontari. Questa difficoltà non deriva da una mancanza di intelligenza o di comprensione, ma piuttosto da un malfunzionamento nelle connessioni del cervello che gestiscono la sequenza e l’esecuzione dei movimenti.

Le persone che ne sono affette possono avere difficoltà con attività quotidiane come scrivere, vestirsi e manipolare oggetti piccoli. Spesso, la disprassia può anche influenzare le capacità organizzative e di problem-solving, rendendo più complessa la gestione delle attività quotidiane.

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Disprassia: come affrontarla

Affrontare la disprassia richiede un approccio personalizzato e dinamico. È importante una diagnosi precoce da parte di un professionista specializzato, come un neurologo o un terapista occupazionale. Le strategie di intervento possono includere:

  1. Terapia occupazionale: aiuta a migliorare le capacità motorie fini e la coordinazione attraverso esercizi specifici e adattamenti ambientali
  2. Fisioterapia: si concentra sul miglioramento della forza muscolare e della coordinazione globale del corpo
  3. Supporto educativo: modifiche didattiche e l’uso di tecnologie assistive possono facilitare l’apprendimento scolastico
  4. Supporto psicologico: può essere utile per affrontare le sfide emotive e sociali che spesso accompagnano la disprassia, come bassa autostima e ansia
  5. Coinvolgimento della famiglia: la collaborazione tra professionisti, famiglia e scuola è fondamentale per creare un ambiente di supporto e promuovere l’autonomia del bambino o dell’adulto

Con il giusto supporto e intervento, le persone con disprassia possono sviluppare strategie efficaci per gestire le loro difficoltà e raggiungere il loro pieno potenziale.

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Quali sono le cause della disprassia

La disprassia o Disturbo di Coordinazione Motoria, è una condizione complessa e multifattoriale le cui cause non sono ancora completamente comprese. Tuttavia, la ricerca scientifica ha identificato diversi fattori che possono contribuire allo sviluppo di questa condizione.

Le cause possono essere suddivise in genetiche, neurologiche, ambientali e relative allo sviluppo pre e postnatale.

1. Fattori genetici

Studi suggeriscono che la disprassia possa avere una componente genetica significativa. È stato osservato che la condizione tende a presentarsi in alcune famiglie, indicando una possibile ereditarietà. Tuttavia, non è stato ancora identificato un singolo gene responsabile della disprassia. È probabile che siano coinvolti più geni che influenzano lo sviluppo neurologico e motorio. La ricerca genetica continua a cercare di identificare questi geni specifici e comprendere come contribuiscano alla disprassia.

2. Fattori neurologici

La disprassia è fondamentalmente un disturbo neurologico che implica un’anomalia nelle connessioni del cervello responsabili della pianificazione e dell’esecuzione dei movimenti. Il cervello umano è una rete complessa di neuroni che comunicano tra loro per coordinare le azioni. Nei soggetti con disprassia, queste connessioni potrebbero non funzionare correttamente, causando difficoltà nella coordinazione motoria.

Alcuni studi di neuroimaging hanno mostrato che le persone possono avere differenze strutturali o funzionali in specifiche aree del cervello, come il lobo parietale e il lobo frontale, che sono cruciali per la pianificazione motoria e la coordinazione.

3. Fattori prenatali

  • Complicazioni durante la gravidanza: infezioni, esposizione a sostanze tossiche o malnutrizione materna possono influenzare negativamente lo sviluppo neurologico del feto
  • Nascita prematura: i bambini nati pretermine hanno un rischio maggiore di sviluppare disprassia a causa dell’immaturità del loro sistema nervoso centrale
  • Basso peso alla nascita: anche il basso peso alla nascita è associato a un aumento del rischio di disturbi motori

4. Fattori perinatali e postnatali

Anche eventi durante e subito dopo la nascita possono influenzare lo sviluppo della disprassia:

  • Asfissia neonatale: la mancanza di ossigeno durante il parto può danneggiare il cervello del neonato, aumentando il rischio di problemi di coordinazione motoria
  • Trauma alla nascita: lesioni cerebrali causate da complicazioni durante il parto possono contribuire alla disprassia

Dopo la nascita, ulteriori fattori che possono influenzare lo sviluppo di questa condizione ed includono:

  • Infezioni del sistema nervoso centrale: malattie come l’encefalite o la meningite possono danneggiare il cervello e compromettere la coordinazione motoria
  • Traumi cranici: lesioni alla testa durante l’infanzia possono causare danni neurologici che contribuiscono alla disprassia

5. Fattori ambientali

L’ambiente in cui un bambino cresce può influenzare lo sviluppo delle sue capacità motorie. Un ambiente stimolante con opportunità per esplorare e praticare movimenti complessi può aiutare a sviluppare la coordinazione motoria. Al contrario, un ambiente privo di stimoli o con limitate opportunità di movimento può ostacolare questo sviluppo.

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