Perdite di sangue in gravidanza: cause e rimedi

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Una delle principali cause di preoccupazione per le gestanti è l’eventualità che si verifichino delle perdite di sangue in gravidanza. Sebbene si tratti di un evento abbastanza usuale, la paura che le perdite ematiche rappresentino un rischio per il nascituro le rende una delle cause più frequenti di accesso al pronto soccorso ostetrico.

In questo articolo approfondiremo l’argomento, analizzando cause e caratteristiche delle perdite ematiche durante la gravidanza, e suggerendo strategie su come affrontarle.

Come affrontare le perdite di sangue

Non sempre le perdite di sangue in gravidanza rappresentano un pericolo. In alcuni casi possono essere conseguenti a interventi medici, ad esempio un controllo vaginale, o addirittura essere causate da eventi fisiologici, come nel caso delle perdite da impianto.

È sempre consigliabile consultarsi con il proprio medico o con un’ostetrica per valutare l’eventualità di un controllo, in modo da fugare ogni dubbio o paura. La prima cosa da fare, quindi, è cercare di non allarmarsi ed esaminare due dettagli fondamentali da comunicare allo specialista: il trimestre di gravidanza in cui ci si trova e il colore delle perdite ematiche.

Cause delle perdite di sangue in gravidanza in base al periodo gestazionale

donna incinta preoccupata per le perdite di sangue in gravidanza

Perdite di sangue nel primo trimestre di gravidanza

Sebbene la possibilità di un aborto spontanea tenda ad essere leggermente più alta durante il primo trimestre di gravidanza, non è detto che l’esito della gestazione sia a rischio. L’eventualità che si verifichino perdite di sangue in questo periodo è piuttosto comune: possono verificarsi fin nel 30% dei casi, ma la percentuale di aborti non è altrettanto elevata.

Ecco alcune potenziali cause delle perdite di sangue in gravidanza nel corso del primo trimestre:

  • Maggiore vascolarizzazione dell’utero. Tra le modificazioni cui il corpo della madre va incontro c’è un incremento della vascolarizzazione dell’endometrio, che garantisce l’apporto di nutrienti all’embrione e poi al feto. A un così importante apporto di sangue possono conseguire delle perdite dal collo dell’utero, generalmente non problematiche.
  • Perdite da impianto. La maggiore vascolarizzazione dell’utero comincia con l’impianto della blastocisti nel tessuto endometriale. Per questo motivo è relativamente frequente che si verifichino delle fisiologiche perdite di sangue in gravidanza proprio nei giorni successivi al concepimento.
  • Manipolazione o sfregamento vaginale. A seguito di una visita medica o di un rapporto sessuale non ben lubrificato, potrebbero verificarsi dei piccoli sanguinamenti dovuti allo sfregamento o alla manipolazione di tessuti.
  • Presenza di polipi cervicali. Formazioni atipiche sul collo dell’utero potrebbero causare lievi perdite ematiche che non rappresentano un rischio per la gravidanza.
  • Minacce di aborto. È questa un’opportunità meno frequente e che, in alcuni casi, si risolve col tempo, ad esempio perché una parte del disco placentare non si è ancora attaccata e c’è bisogno di attendere un po’ più a lungo perché tutto si sistemi. È bene, in questo caso, seguire le indicazioni del medico in maniera precisa.

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Perdite ematiche nel secondo e terzo trimestre

A partire dal secondo trimestre di gravidanza, l’eventualità di perdite ematiche si riduce notevolmente, passando dal circa 30% a un 5-10%. Le perdite di sangue in gravidanza in questa fase sono generalmente causate da problemi relativi alla placenta, in particolare nei seguenti casi:

  • Placenta bassa o previa. Si parla di placenta bassa quando questa si inserisce molto in basso nell’utero, mentre, se essa si posiziona a ridosso del canale cervicale, si parlerà di placenta previa. Nel primo caso, il problema tende a risolversi senza la necessità di intervenire, con il naturale accrescimento dell’utero e la sua espansione verso l’alto. In presenza di placenta previa, invece, è probabile che il medico valuti la possibilità di un taglio cesareo per maggiore sicurezza. In entrambi i casi, non si tratta necessariamente di condizioni pericolose per il bambino, e le decisioni mediche che ne conseguono hanno soprattutto lo scopo di evitare complicazioni.
  • Distacco di placenta. È questa una delle evenienze più pericolose, ma anche più rare. Il distacco di placenta si verifica all’incirca nell’1% delle gravidanze, si accompagna generalmente a dolori addominali e copiose perdite ematiche, ed è un motivo valido per recarsi in un pronto soccorso.

Cause del sanguinamento in gravidanza in base al colore delle perdite

donna incinta supportata dal compagno

Un altro dettaglio da prendere in considerazione quando si riscontrano perdite di sangue in gravidanza è il colore di queste ultime. Generalmente, le perdite ematiche possono essere rosa, marroni o rosso vivo.

Perdite rosa

Le perdite ematiche in gravidanza assumono un colore rosato quando il sangue è diluito a causa di contatto con altri componenti liquidi, ad esempio liquido amniotico o fluidi vaginali. In base al periodo gestazionale, le cause più comuni delle perdite di sangue in gravidanza di colore rosa sono le seguenti:

  • Perdite da impianto. La maggiore vascolarizzazione dell’endometrio al momento dell’impianto della blastocisti può causare lievi perdite di sangue mischiato a fluidi vaginali.
  • Rotture di capillari. Anche in questo caso, all’inizio della gestazione, perdite ematiche possono mischiarsi a fluidi vaginali e apparire di un colore rosa tenue, ma raramente pongono un rischio per l’esito della gravidanza.
  • Inizio delle contrazioni. Quando la gravidanza è in uno stadio più avanzato, la rottura delle membrane e l’inizio dell’attività contrattile può portare al rilascio di sangue e liquido amniotico, che mescolandosi assumono un colore chiaro.

Perdite di sangue marroni

Perdite di sangue marroni, frequenti anche durante una mestruazione, sono indicatrici di ossidazione. In questo caso, quindi, il sanguinamento è avvenuto diversi giorni prima dell’effettiva perdita ematica.

Se avvengono durante il primo trimestre, perdite marroni possono essere dovute a problemi nell’annidamento dell’embrione oppure a un posizionamento basso della placenta.

Se si verificano in prossimità del parto, la causa potrebbe essere la perdita del tappo mucoso.

Perdite di sangue rosso vivo in gravidanza

È questa un’eventualità rara, ma che richiede maggiore attenzione, poiché il colore rosso vivo indica un sanguinamento in corso. Abbondanti perdite di sangue in gravidanza di colore rosso potrebbero essere dovute a un aborto in corso oppure a un distacco di placenta, e necessitare di intervento medico.

Tuttavia, lo scenario più comune in cui si verificano perdite di questo tipo è uno stadio avanzato di travaglio. In questo caso le perdite sono fisiologiche e si accompagnano a dilatazione del collo dell’utero e del canale vaginale, e contrazioni sempre più frequenti.

Rimedi per le perdite di sangue in gravidanza

A seconda della tipologia di perdite di sangue in gravidanza, i rimedi possono variare. La prima cosa da fare, come anticipato in apertura, è contattare uno specialista per identificare la causa del sanguinamento, in modo che questi possa valutare la soluzione più efficace, che può variare in base al caso.

Se le perdite ematiche rappresentano un pericolo per la salute del bambino o della madre, potrebbero essere necessari interventi medici o un ricovero in ospedale. Se le cause del sanguinamento sono fisiologiche, generalmente riposo e attenzione allo stile di vita possono aiutare a risolvere il problema.

In ogni caso, è sempre sconsigliabile affidarsi a rimedi fai-da-te, mentre seguire le indicazioni del medico è la via più efficace per gestire il problema e contenere lo stress dovuto alla paura o all’ansia.

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