Streptococco in gravidanza: rischi e trattamenti

streptococco in gravidanza: rischi e trattamenti disponibili

Una delle condizioni spesso motivo di preoccupazione tra le gestanti è la presenza di streptococchi e del loro potenziale infettivo per il bambino. Sebbene raramente porti a complicazioni per la madre, infatti, lo streptococco in gravidanza è un fattore di rischio per la salute del bambino.

In questo articolo analizzeremo i rischi e i potenziali trattamenti per lo streptococco in gravidanza.

Streptococco: di cosa si tratta?

immagine al microscopio di streptococcus agalactiae

Quando di parla di streptococco non si fa riferimento a una sola tipologia di microrganismi, ma a più ceppi di batteri. Quelli di maggior interesse clinico per l’uomo sono lo streptococco di gruppo A, o GAS, e quello di gruppo B o GBS, la cui unica specie è lo Streptococcus Agalactiae.

Si tratta di microrganismi presenti normalmente all’interno del nostro corpo, la cui concentrazione può variare anche notevolmente, rendendoli più o meno problematici per lo stato di salute di chi li ospita.

Come si contrae e come si trasmette

Essendo un batterio che vive prevalentemente nella microflora genitale o nel tratto gastrointestinale di individui adulti, lo streptococco si contrae soprattutto dal contatto intimo tra portatori. Tuttavia, è possibile che il microrganismo sia già presente in entrambi gli individui – si stima che circa una donna su cinque ne sia portatrice – e che il contatto tra portatori ne modifichi soltanto la concentrazione.

Nel caso in cui sia presente lo streptococco in gravidanza, l’eventuale trasmissione dalla madre al bambino avviene di solito durante il parto, quando il piccolo attraversa il canale vaginale.

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Rischi dello streptococco in gravidanza

La presenza di streptococco in gravidanza è in genere asintomatica e raramente è un rischio per la madre, ma può rappresentare un pericolo per il nascituro, dato il suo potenziale infettivo.

In particolare, lo streptococco di gruppo A può portare allo sviluppo di faringiti, tonsilliti e polmoniti, mentre quello di gruppo B può causare sepsi e gravi infezioni neonatali come la meningite. Da non sottovalutare è anche il rischio di morte del bambino nei casi più gravi.

Le infezioni neonatali da streptococco possono verificarsi subito dopo la nascita, ma anche essere tardive, con insorgenza dei sintomi dopo la prima settimana di vita.

Come rilevare la presenza di streptococco in gravidanza

donna incinta e medico discutono sullo streptococco in gravidanza

Essendo un batterio che raramente causa sintomi, il modo più efficace di rilevarne la presenza nell’organismo della madre è un tampone vagino-rettale, che viene generalmente effettuato intorno alla 36esima settimana di gestazione.

Se il tampone risulta positivo, terapie e trattamenti saranno elaborati e somministrati sulla base dell’intensità della colonizzazione.

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Trattamenti per lo streptococco in gravidanza

Poiché non è possibile mettere in atto strategie di prevenzione, una volta rilevata la presenza di streptococco in gravidanza, si procederà con una terapia antibiotica.

Nel caso in cui la concentrazione del batterio non sia elevata, la terapia antibiotica è solitamente somministrata in travaglio. In presenza di elevata colonizzazione, invece, la cura antibiotica potrebbe cominciare già durante la gravidanza.

In caso di parto pretermine, o quando non è disponibile il risultato del tampone vagino-rettale, gli antibiotici vengono comunque somministrati in caso di febbre, rottura prolungata delle membrane o se la donna ha già avuto precedenti parti in cui si sono manifestate infezioni da streptococco.

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