Sin dal giorno in cui scopri di essere incinta, soprattutto se lo desideravi da lungo tempo, è inevitabile fantasticare sul futuro cucciolo: “Quale nome scegliere? Di chi avrà gli occhi? Come farò a trattenermi dallo scattare decine di foto ogni giorno?”, nonché l’inevitabile “Sarà un maschietto o una femminuccia?”. E giù a controllare calendari, ascendenti e ricerche su Google al suono di “Sintomi gravidanza femminuccia” per ottenere qualche anticipazione sulla sorpresa che, di lì a nove mesi, stringerai tra le braccia.
Ma si può davvero sapere in anticipo se il bambino sarà una femmina? In questo articolo andremo alla scoperta dei metodi esistenti, distinguendo tra quelli effettivamente affidabili e quelli da utilizzare in maniera più… goliardica!
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Come capire se si aspetta una femminuccia: metodi affidabili con basi scientifiche
Partiamo dal presupposto che, nella quasi totalità dei casi, i metodi casalinghi per predire il sesso del bambino hanno ben poco fondamento scientifico. I sistemi effettivamente affidabili per svelare il sesso del nascituro prima del grande giorno sono quelli basati sull’osservazione del feto e sull’analisi del DNA: ecografia, amniocentesi, villocentesi e altri test prenatali.
1. Ecografia
L’ecografia, oltre a fornire elementi utili come le dimensioni del bambino e donare l’emozione di un contatto visivo in anteprima, permette anche di effettuare predizioni accurate sul sesso del nascituro, in maniera non invasiva e del tutto priva di rischi.
Per identificare il sesso del feto tramite ecografia bisogna, però, pazientare un pochino: sebbene il corredo cromosomico del bambino non subisca variazioni durante tutta la gestazione, lo sviluppo dei genitali avviene a partire dal secondo mese ed è osservabile agli ultrasuoni dalla diciottesima settimana in poi.
In alcuni casi, variabili come la posizione del feto e la conformazione stessa dei genitali possono rendere difficoltosa l’osservazione, ma in generale l’accuratezza della predizione tocca il 90%, in particolare negli ultimi mesi di gravidanza, quando i genitali esterni sono ormai del tutto sviluppati.
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2. Analisi del DNA fetale: amniocentesi e villocentesi
Se si desidera la certezza assoluta di essere in attesa di una femmina, è necessario analizzare direttamente il DNA del nascituro identificando la presenza di una coppia cromosomica XX nel suo corredo genetico. I test più diffusi in tal senso sono amniocentesi e villocentesi.
Si tratta di test prenatali eseguiti su un campione di tessuto contenente il materiale genetico del feto: liquido amniotico nel caso dell’amniocentesi, villi coriali prelevati dalla placenta nel caso della villocentesi.
A differenza dell’ecografia, si tratta di test moderatamente invasivi – che quindi prevedono un minimo rischio di aborto spontaneo – ma consentono di identificare i marcatori di malattie o difetti genetici prima ancora della nascita del piccolo, e sono molto utili per prepararsi ad accogliere il bambino nel migliore dei modi qualora ci fossero casi di malattie a trasmissione genetica in famiglia.
3. Analisi del sangue materno: G-Test e Harmony Test
Infine, è possibile effettuare una predizione altamente accurata del sesso del bambino tramite test prenatali effettuati sul sangue della madre – nel quale è possibile ritrovare parte del DNA del feto durante la gravidanza – come il G-Test e l’Harmony Test.
A differenza di amniocentesi e villocentesi, si tratta di test non invasivi effettuabili dalla decima settimana in poi, quando la concentrazione di cellule fetali è abbastanza alta da poterne identificare il corredo genetico in laboratorio.
Anche in questo caso, si tratta di esami il cui scopo principale è quello di identificare il rischio di gravi difetti genetici nel bambino, ma di fatto costituiscono un mezzo molto affidabile anche per scoprire se si è in attesa di un maschietto o una femminuccia.
Sintomi gravidanza femminuccia: altri metodi senza basi scientifiche
Un intero universo di credenze popolari è legato alla gravidanza: tra metodi della nonna, leggende metropolitane e rituali di varia natura, è possibile divertirsi a indovinare il sesso del nascituro in molti modi. Alcune donne si affidano alle vibrazioni di cristalli, altre a calendari solari e lunari, altre ancora a complesse combinazioni di calcoli basate su date di nascita, giorni dell’amplesso e svariati fattori.
Si tratta di metodi che non hanno alcuna base scientifica e la cui accuratezza si assesta sul 50% per una pura questione probabilistica: il bambino può essere o maschio o femmina. È quindi il caso di ricorrervi con questa consapevolezza, magari per regalarsi un momento leggero nel quale divertirsi a immaginare il futuro, senza reali aspettative che possano causare delusione o turbamenti al momento della nascita.
Metodo del pendolo e della pipì
Uno dei metodi più popolari consiste nel creare un pendolo utilizzando la fede nuziale della madre e un capello del padre, per poi avvicinarlo alla pancia: se il pendolo inizia a ruotare, si è in attesa di una bambina, se invece si muove avanti e indietro lungo uno specifico asse, nascerà un maschietto. Qui siamo nel campo del pensiero magico.
Un altro metodo, del quale esistono diverse varianti, richiede l’utilizzo di un campione di urina della madre. Aggiungendo al campione un po’ di bicarbonato o di detersivo – a seconda della tradizione che si sceglie di seguire – le urine non dovrebbero subire variazioni se si è in attesa di una femmina, mentre dovrebbero cambiare colore, a causa di variazioni del PH, con la gestazione di un maschietto. Di base, già il fatto che di questa credenza esistano diverse versioni conferma la sua scarsa affidabilità ma, in ogni caso, la gravidanza non può causare un tale scompenso nel corpo della madre. Se così fosse, saremmo in presenza di problemi ben più gravi!
Metodi basati sui cambiamenti del corpo in gravidanza
Secondo una delle leggende popolari più diffuse, quando si è in attesa di una femminuccia, il pancione è alto e distribuito nella parte centrale dell’addome, mentre con un maschietto la pancia sarebbe più bassa e rotonda. In realtà la forma del pancione dipende dal tono muscolare della madre e dall’entità dell’aumento di peso in gravidanza, nonché dalle posizioni assunte dal feto.
Altra credenza è invece legata alle voglie: con una femminuccia si avrebbe soprattutto voglia di cibi aspri e salati, mentre con un bambino si andrebbe alla ricerca di dolce.
Ancora: secondo molti, nausee mattutine più intense sarebbero tipiche di quando si aspetta una femmina.
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Come faccio a restare incinta di una femmina?
Al di là di credenze popolari a base di posizioni kamasutra-style, iniziative a letto, afrodisiaci e coordinamento di corpi celesti, non esiste un metodo affidabile al 100% per restare incinte di una femmina anziché di un maschio. Come detto in precedenza, l’accuratezza di sistemi e rituali popolari è basata su una pura condizione statistica: ognuno di essi ha il 50% di probabilità di funzionare, ma l’affidabilità di una tale casistica non si discosta dal semplice lancio di una monetina.
Un metodo lontanamente fondato su basi scientifiche, sebbene in maniera molto blanda, è quello del calcolo dei giorni fertili. In generale, gli spermatozoi con cromosoma X sono leggermente più longevi rispetto a quelli con cromosoma Y, che tendono ad essere più veloci ma anche a morire prima. Questo vuol dire che, se l’amplesso occorre qualche giorno prima dell’ovulazione, ci sono più probabilità che l’ovulo venga fertilizzato da uno spermatozoo X, poiché quelli ancora attivi al momento del rilascio dovrebbero essere la maggioranza.
Resta, in ogni caso, una probabilità piuttosto blanda, sulla quale si può fare affidamento solo fino a un certo punto, senza darsi troppe aspettative.
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