Stimolare lo sviluppo cognitivo del bambino non è solo necessario, ma è anche fondamentale per consentire al piccolo di ricevere, interpretare ed organizzare le informazioni che riceve dall’ambiente.
Una delle preoccupazioni più comuni riguarda la capacità del neonato di interagire, muoversi ed articolare il linguaggio nel modo giusto. Sempre più spesso i genitori si chiedono quale siano i modi per stimolare correttamente lo sviluppo cognitivo e non aver problemi.
Che cos’è lo sviluppo cognitivo del bambino
Prima di capire in che modo è possibile stimolare lo sviluppo cognitivo del bambino, è importante spiegare cos’è lo sviluppo cognitivo.
Secondo lo psicologo e pedagogista Jean Piaget: “Lo sviluppo cognitivo è l’insieme di funzioni che consentono all’individuo di ricercare e ottenere informazioni dall’ambiente, di trasformarle e di immagazzinarle in modo da poterle utilizzare in momenti successivi nella propria attività.”
Lo studioso individuò due fattori importanti:
- La presenza di invarianti che permettono al neonato di recuperare le informazioni esterne
- La nascita di strutture cognitive che interagiscono continuamente tra la persona e l’ambiente fisico e sociale
Grazie allo scambio con il mondo esterno, un neonato è in grado di raccogliere i dati riguardanti una determinata esperienza ed assimilarli tramite schemi mentali.
Come stimolare lo sviluppo cognitivo del bambino
Per favorire lo sviluppo cognitivo del bambino nei primi due anni di vita, un genitore dovrebbe:
- Favorire giochi adatti all’età: invece di riempire la casa di giochi che potrebbero confonderlo e renderlo passivo, concentrati su una o due attività. In questo modo il bambino sperimenterà attivamente se stesso e l’ambiente esterno
- Osservare attentamente il neonato: lascialo esplorare autonomamente l’ambiente circostante, non bloccarlo e non suggerirgli quello che dovrebbe fare
- Preferire un abbigliamento comodo: permettigli di camminare scalzo, così facendo potrà sviluppare la consapevolezza e la sicurezza del proprio corpo
- Predisporre spazi adeguati: permettere al piccolo di muoversi liberamente, quindi salire e scendere e toccare tutto quello che incontra. Ovviamente gli spazi devono essere messi in sicurezza e il genitore dovrà vigilare per tutta la durata del gioco
- Favorire la manipolazione di materiali naturali: impastare e maneggiare acqua, farina e sabbia aiuterà la creatività e l’ingegno del bambino
Quali sono le fasi dello sviluppo cognitivo
Prima di elencare le fasi dello sviluppo cognitivo, è importante ricordare che ogni bambino segue il proprio personalissimo percorso. Paragonare tuo figlio agli altri bambini o peggio ancora ai fratelli, rischia di provocare delle ansie immotivate e causare pressioni sul piccolo che potrebbero generargli problemi di autostima. Quindi, è fondamentale evitare il confronto.
Secondo la teoria dello sviluppo cognitivo di Piaget esistono 4 stadi:
- Stadio sensomotorio (dalla nascita ai 2 anni): in questa fase il bambino recepisce i primi messaggi sensoriali e comincia a riconoscere alcuni oggetti. La ripetizione volontaria di gesti e azioni comincia a prendere piede, si inizia a costruire una prima rappresentazione della realtà. In questa fase, l’infante non si propone scopi o progetti
- Stadio preoperatorio (dai 2 ai 6 anni): il neonato comincia ad osservare l’ambiente e le cose dalla sua prospettiva, tipico di questa fase è l’egocentrismo infantile in cui il piccolo passa dagli schemi d’azione agli schemi mentali
- Stadio operatorio concreto (dai 7 anni agli 11 anni): il pensiero logico comincia a divenire strutturato tramite l’inserimento di azioni interiorizzate
- Stadio operatorio formale (dai 10 anni in poi): il bimbo compie operazione logiche sulla base di premesse ipotetiche, formulando ipotesi e conducendo verifiche sulla realtà
Un aspetto determinante per lo sviluppo cognitivo del bambino è avere una relazione stabile e costante con i genitori e in particolar modo con la figura materna.
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